Il 23 aprile 2023 alle ore 21.00 il Frankie’s Jazz Quartet porterà il progetto Jazz Dream a Sulmona al convegno per il ventennale dell’Associazione Voci e Scrittura: realtà impegnata da più di vent’anni nel campo della letteratura e della poesia. Seconda tappa di questo mini tour primaverile sarà il 27 aprile alle 21.00 a Roma al delizioso Piccolo Teatro dell’Arte in via Terano 249/251. Un progetto, quello di Spigolando Jazz, nato dalla creatività di Francesco Di Giovanni, in arte Frankie, chitarrista e compositore dalla personalità sonora multiforme che da anni lavora sul grande repertorio della musica jazz, sulle sue radici afroamericane, sulla sua ricchezza tematica e di colori. Una musica, quella che trova le sue radici nella tradizione black, che porta in sé la potenza della libertà artistica e della sua innovazione culturale, sempre attuali. Al basso, con i suoi melodici accordi troviamo il bassista Francesco Baconcini, alle percussioni il ritmo del batterista Proietti Gaffi accompagnato dalle precise note della pianista Gabriella De Nardo: un’artista eclettica e musicalmente sensibile, compagna non solo sul palco ma anche nella vita di Frankie, alla chitarra oltre che agli arrangiamenti.
Fra i brani in programma: dagli standard jazz Que reste-t-il de nos amours del francese Charles Trenet, Bluesette dell’armonicista Toots Thielemans; al jazz samba di Un Homme Et Una Femme di Francis Lai, Garota De Ipanema di Antônio Carlos Jobim; al grande Henry Mancini con Pink Panther alle canzoni italiane di Anema e core di Salve D’Esposito e dell’immancabile Eri piccola così di Fred Buscaglione. Per approdare a: Waltz for Debby di Bill Evans, Love is here to stay di George Gershwin, Samba De Uma Nota So di A. C. Jobim, Charade di H. Mancini, All of me di Gerald Marks e Seymour Simons, California dreamin’ dei The Mamas & the Papas, Samba de Verão di Marcos e Paulo Sérgio Valle, Light my fire di Jim Morrison e Robby Krieger, Yesterday di John Lennon e Paul McCartney, Deixa isso pra là di Jair Rodrigues, Jamming di Bob Marley e Chega de saudade di A. C. Jobim.
Chitarrista, jazzista, compositore poliedrico dallo stile compositivo pervaso di intenso feeling jazzistico, è un artista capace di cimentarsi in ogni genere di musica, spaziando tra composizioni per strumenti solisti, musica da camera, genere sinfonico, fino al Musical e all’Operetta. Un musicista particolare con un percorso artistico atipico. Con un modo tutto suo di stare dentro i fenomeni musicali della sua epoca, portando avanti più che altro i propri progetti, tutti eterogenei. Coltiva sia la musica classica che il Jazz, dedicandosi inoltre alla composizione e all’arrangiamento.
La scelta di usare nel Jazz lo strumento classico, pizzicando le corde con le dita, rinunciando dunque ai privilegi della chitarra elettrica vera e propria, con la sua ormai notevole tradizione nel settore, è emblematica del suo temperamento originale e portato alla ricerca.
In questo senso Francesco Di Giovanni non ha dietro le sue spalle la classica ”carriera” del musicista ma, in armonia con la sua vocazione di caposcuola, un vasto complesso di esperienze e in definitiva una storia da raccontare.
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