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Il Napule’s Power all’Università d’Aix Marseille: la langue d’un collective

Napule’s Power, il libro di Renato Marengo uscito per Tempesta editore, approda anche in Francia. Il volume è stato infatti oggetto di un’ampia lezione del Professor Giuliano Scala presso l’Universitè d’Aix Marseille. Lezione che è il frutto di un vasto lavoro di ricerca realizzato anche in intesa con l’università di Napoli Federico II dove Giuliano Scala svolge il dottorato di ricerca in cotutela con la Francia con il suo tutor italiano Lello Savonardo. “Napule’s Power: ecco il termine che designa il movimento musicale italiano creato da Renato Marengo all’inizio degli anni 70 e che continua ancora oggi, un movimento che ha espresso la lingua di una collettività. Al contrario della tendenza a categorizzare la musica per generi o per stili, la musica di cui parliamo risuona di dissonanze, preferisce le diversità e lo spaesamento. Inizia a suonare le sue prime note negli anni 70 e trova il suo germe nel lustro precedente. Siamo nel mediterraneo, nel sud dell’Italia, siamo a Napoli. E il Napule’s Power, facendo eco al movimento di liberazione afroamericano Black Power e realizzando degli ibridi dall’evidente (o incosciente?) portata politica, ha rinnovato l’immagine della canzone napoletana, strappandola all’egemonia culturale e aprendola al mondo come identità altra e non come eterne vittime di narrazioni elaborate altrove”. Napule’s Power è infatti il volume che sancisce definitivamente il racconto del nascere e dello svilupparsi di un movimento musicale – lungo i decenni e attraverso i molteplici generi – che, con i nuovi suoni del rock, dell’etno e del pop, ha riportato la musica di Napoli in Italia e nel mondo, con tutto il suo carico di tradizione, cultura, passione e ritmo, rinnovandola. Era il 1971 quando per la prima volta Renato Marengo pensò di usare la definizione Napule’s Power per aggregare e guidare la vita musicale partenopea, una definizione che fu il leitmotiv di tanta della sua stessa attività di produttore e di giornalista in mezzo alla folta schiera di quei musicisti che hanno cambiato la storia della musica napoletana. Il libro ha la prestigiosa prefazione di Renzo Cresti ed è curato da Paolo Zefferi e gode del Patrocinio di Comune di Napoli Assessorato ai Giovani, Siae, Nuovo Imaie, Festa della Musica, Mei e Audiocoop e Osservatorio Giovani dell’Università Federico II.

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