Jazz Musica

L’energia del rock si mischia con la melodia del clarinetto: sul palco del Jazzahead arriva la carica degli Edi Nulz!

Hanno stupito il pubblico degli showcases di Brema con una tempra strabiliante. Gli Edi Nulz, gruppo austro-tedesco di punk jazz, si sono esibiti durante l’edizione 2019 del meeting musicale.

Ad un anno dall’uscita del loro ultimo album “El perro grande”, questo trio non convenzionale ha avuto la possibilità di promuovere la loro originale idea ai partecipanti della fiera del jazz.

Si tratta della fusione di uno strumento tipicamente jazz come il clarinetto basso di Siegmar Brecher con l’influenza del rock pesante della chitarra di Julian Pajzs e la batteria di Valentin Schuster.

Alla presentazione si passa da un normale scetticismo ad una sbalorditiva sorpresa: la dolcezza dello strumento a fiato si mischia efficacemente con la decisione dell’hard rock regalando un risultato che intrattiene tutti i presenti in sala.

Gli Edi Nulz sono al loro quarto album (il primo è stato Jetzt nel 2012) e vantano più di 100 live shows in giro per Europa, Sud America ed Asia.

Sin dalle loro origini, tra Berlino e Vienna, la loro capacità di fondere due generi musicali così diversi rendendoli affini è stata (e sarà) sicuramente il loro punto di forza creando curiosità ed incredulità in chi li segue. Infatti amano definirsi degli anarchici musicali: sono un gruppo jazz senza basso od una rock band senza cantante?

Sembra follia, ma i ritmi ballabili fanno sì che i loro pezzi siano divertenti, energici ed insoliti, creando coinvolgimento all’ascolto sia dal vivo che dal disco.

Questo trio è stato una vera e propria sorpresa per le mie orecchie, regalandomi un’inaspettata e singolare novità.

Francesco Ferri

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