Ascolti Interviste Musica

Intervista a Salvatore De Siena, Parto delle Nuvole Pesanti

C’è un paese in Calabria, sulla costa jonica, in provincia di Crotone, che propone per il prossimo 6 agosto la seconda edizione di un festival molto interessante, il Suoni di Strada Strongoli festival.
Il paese è, appunto, Strongoli e l’evento si svolgerà nella sua parte marina, quella che si è sviluppata lungo la costa. A  partire dalle ore 09.00 fino all’alba del giorno dopo, sulla lunga “spiaggia dei brillantini” e per  le strade della cittadina ionica, l’antica Petelia fondata dal mitico Filottete, amico di Ulisse, si potrà assistere  a concerti, performance improvvisate, danze, pitture estemporanee, graffiti, e gustare anche piatti tradizionali strongolesi accompagnati da ottimo vino locale.
Ecco cosa ci dicono in proposito il direttore artistico Salvatore De Siena (anche leader del Parto delle Nuvole Pesanti), e la sua responsabile Organizzativa Stefania Leotta.

Salvatore De Siena
Musicista, fondatore e leader del Parto delle Nuvole Pesanti, direttore artistico, ideatore di progetti…tanta arte nel tuo percorso. Raccontaci qualcosa e come nasce poi la tua collaborazione con il festival Suoni di Strada?
Il percorso con il Parto delle Nuvole Pesanti dura da oltre venti anni. Abbiamo ormai consolidato la nostra attività artistica tra concerti e progetti culturali che portiamo avanti con il nostro percorso fatto di musica e impegno civile.
Di recente, insieme ad un gruppo di professionisti creativi, ho fondato l’associazione di promozione sociale e culturale GirodiValzer, che si occupa di progettazione e produzione di eventi. Con GirodiValzer cerco di dare spazio alla mia attività di ideatore e direttore artistico di diversi festival e progetti musicali, culturali e sociali (La valigia d’identità, I colori dell’abbandono, Terre di Musica – Viaggio tra i Beni Confiscati alla Mafia).
La collaborazione con il festival Suoni di Strada nasce da una telefonata che un giorno di giugno dell’anno scorso mi fece Stefania Leotta, la responsabile organizzativa del festival alla quale sono legato da profonda amicizia. Lei mi disse che avevano avuto l’idea di fare qualcosa dedicata alle street band perché un loro amico ne aveva costituita una a Strongoli e mi chiese se potessi dare una mano.. Ho visto tanto entusiasmo sincero ed autentico dietro quella richiesta, ho visto la passione di un gruppo di giovani di Strongoli, il mio paese nativo, che voleva lanciare un segnale di cambiamento in una realtà difficile. Raccolsi la sfida e partì in fretta e furia la prima edizione del festival che dedicammo interamente alle street band tanto che l’evento si chiamò “Street Band Festival”

Qual è l’idea artistica che hai seguito per il festival?
Nella prima edizione del 2017 non c’è stato tanto tempo per fare grandi cose ma sin dall’inizio ho avuto in mente che, visto la scarsità di risorse economiche potevo contare solo su idee originali. Allora ho pensato di sfruttare il mare, una risorsa naturale che può dare originalità al festival. Ho chiesto a tutti gli artisti una complicità per coinvolgere i bagnanti con performance sparse sui cinque chilometri di spiaggia della baia di Strongoli. L’anno scorso quest’idea ha registrato un sorprendente successo evidentemente perché non tutti i giorni si vedono musicisti a piedi scalzi a marciare e suonare sulla spiaggia in piena libertà espressiva. E chissà che nelle prossime edizioni non li faremo sbarcare dal mare…

Cosa sono i suoni di strada ?
Per me i suoni di strada sono un concetto in continua evoluzione e comunque un concetto aperto. Il nome “Suoni di Strada” nasce dall’esigenza di aprire lo sguardo verso tutte quelle culture musicali che oggi si incontrano e si ascoltano per strada, nonché verso quella tradizione musicale popolare che di strada ne ha fatta tanta – come le Bande Musicali – peraltro molto radicata nelle comunità del Sud. La scelta della parola Suoni anziché Musiche trova la sua giustificazione proprio nel fatto che il Festival intende includere eventi che esprimano i suoni in senso più generale mentre le musiche fanno riferimento soltanto a fenomeni musicali, come suoni dei mercati di strada, o a quelli della parola letta in reading estemporanei realizzati in angoli inconsueti. Suoni insomma che raccontino, con varie espressioni artistiche, tutte quelle vibrazioni che ci arrivano all’orecchio e che costituiscono la nostra esperienza acustica, dal suono degli ambulanti a quello dei cantastorie, da quello dei nostri dialetti a quello della natura. E’ quasi un’idea filosofica ed esistenziale dell’arte e della musica che sembra essere lontana dalla “strada” ma in realtà è tutta la nostra vita. D’altra parte Il “mondo della strada” è un fenomeno sociale e popolare, magico e affascinante che da sempre ha suscitato anche l’interesse del cinema, della musica e della letteratura. Basti pensare al film La Strada di Federico Fellini alla canzone Pezzi di Vetro di De Gregori, al divertente Bert, amico di Mary Poppins, che sbarcava il lunario tra performance musicali per le strade o ancora ad artisti come Dario Fo o musicisti come Rod Stewart, Tracy Chapman, Ed Sheeran, Sting, e persino la mia band, Il Parto delle nuvole Pesanti, con la quale realizzai il primo disco proprio con i soldi raccolti in un mese di cappello nelle vie del centro storico di Bologna…

Un festival di un solo giorno, ma un giorno intero…con eventi che iniziano la mattina e terminano all’alba del giorno dopo. Un’immersione breve ma intensa in diverse discipline artistiche. Ci racconti qualcosa in più sul programma? 
Cerchiamo di fare necessità virtù e di trasformare il bisogno in leva dell’ingegno… Così non potendoci permettere di fare un festival di tre giorni non solo per mancanza di risorse finanziarie ma anche di risorse umane, ci è venuta l’idea di una giornata intensa e no stop, dal mattino fino all’alba del giorno dopo. E’ un’idea che valorizza l’elemento della sorpresa, dell’intensità emotiva, dell’immaginario che proprio la brevità dell’esperienza consente di sviluppare. Il Festival aprirà i battenti alle ore 9 di domenica 6 agosto con un concerto itinerante “a scomparsa” della banda musicale di Strongoli Leonardo Vinci accompagnata dagli armonici passi delle Majorettes Proloco  Strongoli. A seguire ci saranno alcuni flash mob. Il gruppo folkloristico Aqila a sorpresa ballerà su ritmi vertiginosi in abiti tradizionali, mentre la Ottopiù Street Band farà un’incursione musicale tra la gente che affolla il mercato cittadino. Nel pomeriggio un manipolo di musicisti invaderà la spiaggia servendo ai bagnanti una “macedonia” a base di note, improvvisazioni e coinvolgenti balletti. All’imbrunire, prima di immergersi nella magia degli spettacoli serali, si potranno gustare i tradizionali “pip e patat” preparati con la maestria culinaria delle donne strongolesi. A bagnare l’imperdibile piatto petelino, ci saranno i migliori vini del crotonese, dal Cirò al Melissa fino al Val di Neto. Alle ore 22,00 si partirà con gli spettacoli di Piazza Magna Grecia dove si esibiranno gli affermati LestoFunky, una street band romana dalle potenti sonorità, e le ipnotiche danzatrici del gruppo Harem – Il Tempio delle Odalische di Cosenza che restituiranno la danza del ventre alla dea della fertilità a cui l’ha sottratta la tentazione turistica e commerciale. Allo scoccare della mezzanotte largo ai Tammurinari della Sila che, coi loro ritmi forsennati, daranno la stura alle capriole, alle piroette e ai fuochi del Ciuccio Pirotecnico. A seguire tutti sulla spiaggia del lungomare dove il Festival proseguirà per tutta la notte con artisti a sorpresa, musica, balli, racconti e bagni notturni, in attesa di vedere l’alba spuntare dal bellissimo mare della baia di Strongoli e annusare l’odore del caffè che dalle case arriva fino in spiaggia. Durante la giornata del Festival ci saranno altri eventi di cornice tra cui un’estemporanea di pittura con un gruppo di giovani pittori delle scuole artistiche del crotonese e la presenza di vari graffitari che cercheranno di individuare spazi murari da trasformare in opere d’arte. Insomma, cerchiamo di seminare bellezza…

Stefania Leotta

Ad organizzare il festival è l’associazione Controvento che tu presiedi. Dicci qualcosa della vostra realtà e come nasce poi l’idea di portare avanti un festival dal programma anche coraggioso per un piccolo paese…
Il Suoni di Strada Strongoli Festival nasce per caso durante una passeggiata tra amici sul lungomare cittadino, da un’idea di Ciro D’Alò, leader della Otto più Street Band, che quella sera di primavera del 2016, volle condividere un suo sogno e di quel sogno farne un evento straordinario. L’Associazione Strongoli Controvento che io presiedo ha avuto il coraggio di realizzare, in pochi mesi, un festival ambizioso che, seppur in una  piccola realtà di paese, ha voglia di crescere ancora, “di fare” e di “fare bene insieme” anche in collaborazione con altre associazioni presenti sul territorio e non.

State contando praticamente solo sulle vostre risorse e su quelle di amici e sostenitori spontanei . E’ faticoso portare avanti un progetto in questo modo?
Il sostegno sia quest’anno che l’anno scorso ci viene sia dall’Amministrazione Comunale di Strongoli che dai sostenitori del festival e dagli amici vicini e lontani che apprezzano il nostro impegno ed amano il proprio paese. E’ per noi questo un modo di fare “cittadinanza attiva” perchè quando si organizza un evento di questa portata, affinchè possa riuscire bene, ognuno è chiamato a mettere a disposizione quello che ha e quello che può: c’è chi mette a disposizione l’ingegno, chi il proprio tempo libero, chi la propria forza lavoro, chi i propri soldini…è questa la formula vincente del nostro Festival!

Sappiamo che il motore, l’anima pulsante di tutto questo interessante festival è costituita da donne. Come sempre le più tenaci, quelle con più energia a portare avanti progetti nuovi, che possono sembrare difficili da far radicare in un territorio che vive di certe tradizioni artistiche.
Si è vero, l’Associazione Strongoli Controvento è stata fortemente voluta da noi otto donne, grintose e caparbie, che formiamo il Direttivo e che in un paese fortemente legato alle tradizioni abbiamo voluto portare una ventata di aria fresca, un’idea artistica innovativa e rivoluzionaria che, devo dire, il paese ha accolto con enorme successo. Il nome stesso dell’Associazione Strongoli Controvento sta ad indicare proprio questo desiderio di andare “contro” la corrente comune, contro le ovvietà, contro l’appiattimento e la prevedibilità…i nostri eventi (dall’idea, alla scenografia, alla grafica, alla comunicazione) non sono mai scontati, ma innovativi ed originali e riescono sempre a stupire e ad entusiasmare il pubblico dei grandi e dei piccini.