In attesa di annunciare il programma dettagliato della sua ventisettesima edizione, ParmaJazz Frontiere Festival rende ufficiale l’immagine che ne accompagnerà i quasi due mesi di programmazione sotto al titolo di Movimenti, declinazioni all’Occidente: si tratta, come tradizione per questo festival, di un’opera del fotografo Pietro Bandini. “Abbiamo scelto questa che, ancora una volta, più che una foto è una vera e propria immagine d’arte perché racconta in modo sensibile e profondo molto della musica di oggi: c’è la tromba che rappresenta il vasto mondo della musica e degli strumentisti, l’orologio che racconta un ritmo, quello della musica ma anche di questo nostro tempo che scorre inesorabile. E c’è il martello, simbolo del lavoro: perché questo della musica è un lavoro: è poesia, arte e lavoro.”, così spiega il Direttore Artistico del Festival Roberto Bonati che ribadisca anche la profonda colleganza da parte del Festival con il mondo dell’arte che, anche in questa edizione puntella i numerosi appuntamenti. Il 14 e 15 ottobre in programma l’installazione di The Critters Sound, un progetto artistico multimediale. Infine, il concerto della Chironomic Orchestra in programma il 16 ottobre all’Abbazia di Valserena – CSAC vedrà la performance in diretta del pittore Henning Bolte. L’appuntamento del 30 settembre alla Casa della Musica con Sun-Mi Hong (Premio Giorgio Gaslini 2022)alla batteria vedrà il contributo del pittore Alberto Reggianini. “Il mondo attuale – spiega Bonati – ha di fatto scardinato il confine fra le arti. Una vocazione, questa all’abbattimento delle barriere, alla contaminazione, che è di fatto un istinto connaturato all’arte da sempre, ogni qualvolta è riuscita a dire la sua al di fuori delle Accademia. Ebbene, a questa vitalità e contaminazione abbiamo sempre voluto prestare attenzione e lo facciamo tanto più ora che il mondo lo richiede.”
PIETRO BANDINI
Pietro Bandini, esploratore in modo sensibile di mondi diversi, dal 1996 fotografo ufficiale del Parma Jazz Frontiere Festival, vive e sperimenta attorno a Parma. Lo conosciamo per la sua dedizione alla fotografia, musica e arti visive. Collaboratore per anni della rivista Jazzit e del Festival Internazionale della Chitarra Niccolo’ Paganini, nel 2004 diventa socio fondatore dell’agenzia fotografica di cultura e spettacolo Phocus Agency. La sua personale ricerca dell’immagine, alimentata nel tempo da numerosi workshop fotografici con esponenti italiani e internazionali della fotografia di spettacolo, tende sempre a privilegiare l’aspetto umano e quello emozionale. Segue e documenta numerosi festival ed eventi musicali in vari paesi e prende parte a diverse esposizioni personali e collettive. Le sue fotografie sono raccolte nei volumi fotografici Zone (2004) e The book is on the table (2008). Senza considerare tutti quelli che devono ancora essere fatti.