E’ in sala dai primi di giugno, in un tour che attraverserà fino alla fine dell’anno tutta l’Italia, Stem cell di Giuseppe Di Giorgio: a tutti gli effetti, un medical thriller, c’è il delitto, ci sono le indagini, c’è il tema medico. Ma il dato forte di questo lavoro, tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Gaetani, è il messaggio: l’importanza della ricerca scientifica. A monte, l’intuizione di Giuseppe di Giorgio – regista e interprete nei panni del protagonista, il fascinoso commissario Aliprandi: il cinema può, forse deve offrire, a fianco del più tradizionale intrattenimento, anche spunti di riflessione sulla cronaca e, nel caso specifico, sul valore della ricerca scientifica.
Ecco, dunque, vibranti pagine d’inchiostro prendere vita e il cinema imporsi come potente strumento di comunicazione, supportato da una fotografia appassionante. Per rappresentare meglio il tema, le scene sono state quasi tutte girate all’interno di due strutture sanitarie realmente esistenti (L’istituto neurologico fondazione I.R.C.C.S. Casimiro Mondino e L’I.R.C.C.S. Fondazione Policlinico San Matteo di Pavia). La scelta di puntare sulla ricerca medica non risulta affatto casuale: si tratta di un argomento di grande attualità e fortemente dibattuto negli ultimi anni mediante cui, il cinema stesso, ha saputo dare grande prova di essere al passo con la modernità.
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Francesco Ferri