Arte Musica

Esce Aspetta e vedrai degli Icona Cluster

La band bolognese rinasce dalle ceneri dei Fake Jam con un primo, grande step: un racconto tutto italiano di sogni infranti e futuro incerto. Una ricca e variegata storia come Fake Jam alle spalle, un futuro pieno di idee e musica davanti come Icona Cluster: approda online Aspetta e vedrai, video spumeggiante di idee a dar veste ad un brano vivo di pensieri e di idee firmato Icona Cluster, band bolognese che unisce la black music con il pop italiano moderno. Il brano è prodotto da Natty Dub (Funk Shui Project) per la neonata label indipendente Infinite Loop mentre la band è uno dei progetti di punta della visionaria Ludwig Sound. Dopo 3 anni di concerti in Italia e in Europa e dopo innumerevoli jam nei bollenti locali bolognesi, la band funk dei Fake Jam cambia veste, in direzione di un progetto in lingua italiana completamente nuovo, nato dal cuore e dal gusto di sette musicisti con storie diverse ma accomunati dallo stesso groove. Ed è così che dalla crisalide dei Fake Jam nascono gli Icona Cluster. Ispirati dal sentimento di riscatto sociale tipico della cultura hip hop, dopo un periodo nero per la musica e la cultura, Aspetta e vedrai vuole fornire una fotografia della realtà così come viene percepita da questa generazione che non vede più un futuro dinanzi a sé e finisce così per farsi distrarre da qualunque cosa pur di non pensare ad un domani privo di contorni e di certezze. Un’analisi triste, certo, ma nata dal cuore di questi ragazzi pieni di musica nel cuore e di dubbi nella testa. “Suona brutto, certo, ma dopotutto questo è ciò che sentiamo, ciò che lasceremo ai nostri figli, anche volendo coprirci gli occhi con bende di immagini di gattini.” Prosegue così, con tratti meno ironici e più crudi, la condanna al mondo del fake, del fasullo e del vuoto. Un testo dai tratti palesemente e volutamente decadentisti, addolcito da un “tu”: gli Icona Cluster si rivolgono direttamente al proprio ascoltatore: “Portami fuori da qui/ Aiutami ad emergere/Da questo fiume di fango”. La vena decadentista nel testo è lapalissiana ma viene edulcorata da uno spazio intimo con l’ascoltatore facendo uso del pronome “tu” perché uno degli obiettivi fondamentali degli Icona Cluster è entrare in intima sintonia con il proprio pubblico per salvarlo nei momenti bui e riportarlo a terra nei momenti di eccessiva euforia.   Il magico groove degli Icona Cluster La preistoria di questa formazione risale oramai al 16 ottobre del 2017, data ufficiale della nascita dei Fake Jam: una grande passione per la musica, tanta energia e tanta voglia di buttar fuori la propria creatività. Nati dal funk, i loro testi e il loro groove sono animati da un forte desiderio di dire la propria sulla società contemporanea, sul presente e sul futuro di una generazione che vuole riprendersi dalla vita e dall’anima una prospettiva più autentica e profonda. Da qui il gioco sulla parola Fake: in un mondo fasullo, superficiale e aggressivo, loro, i Fake Jam, scelgono la carta della profondità. E la profondità, pur nel cambio del sound e nel passaggio alla lingua italiana, è la scelta etica e musicale che rimane anche nei nuovi panni degli Icona Cluster: meno spesi sul palco del grotesque, ma sempre attenti alla verità al di là della finzione. Fra i concerti che gli Icona Cluster amano ricordare ci sono: il concerto al Tiergarten di Berlino,  al CSD – Frankfurt a Francoforte, la partecipazione al Summer Jam Festival a Colonia, il concerto al Cross Club di Praga, allo Smiaf di San Marino e all’Estragon di Bologna. Attualmente la formazione prevede: Mattia Elmi (Lead vocals, guitar), Gianluca Arcesilai (Electric guitar), Luca Impellizzeri (Percussion, Sample), Daniele Cristani (Electric bass), Giovanni Tamburini (Trumpet), Antonio Rapa (Drum), Manuel Goretti (Keyboards).

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