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Silvia Conti: “Ho un piano B” sembra proprio un disco americano

Suoni ruvidi, liberi, quasi dal sapore live. Suoni liquidi di chitarre graffianti ai bordi. E poi strutture lente, senza l’ossessione di rispettare cliché. È il nuovo disco della cantautrice toscana Silvia Conti, uscito per la RadiciMusic Records e che vede agli arrangiamenti e alla direzione artistica Bob Mangione e alla registrazione e mix Gianfilippo Boni. In rete il video ufficiale del secondo singolo estratto dal titolo “Lucciola”: La questione delle donne in Iran, il femminicidio in Italia, due facce, una stessa medaglia.

 

 

«La prima cosa che noterete guardando il cd è la copertina, che è solo un assaggio di una delle sue particolarità: le citazioni. Ce ne sono a bizzeffe, in ogni brano, evidenti o nascoste. Ci siamo divertiti molto nell’inserirle in ogni dove e vi sfidiamo a trovarle, una per una».

Silvia Conti

 

 

Oltre alle tante citazioni presenti, la pubblicazione di questo disco è affiancato dalla pubblicazione anche del libro del padre dell’artista toscana: si intitola “Gli anni sprecati” ed è stato scritto nel 1989. Per quanto siano due opere che avranno una vita distinta l’una dall’altra, sono comunque mondi ed espressioni artistiche unite da una stessa sostanza: ovvero uno sguardo sul mondo e sull’umanità che lo abita. Tante le connessioni come accade nel brano “Inverno 1944 (Mačkatica)”, direttamente ispirato a uno degli episodi raccontati nel libro. A chiusa di tutto citiamo la fine della tracklist affidata ad una personale versione di “Bella Ciao”. Non è solo la conclusione di tutto l’ascolto ma è anche e soprattutto la conclusione del percorso umano di entrambi, di un padre e di sua figlia… il percorso di due partigiani.

E ad aspettar bene, la promessa che la tracklist non si chiude esattamente così…

Oltre agli store della RadiciMusic, il disco ovviamente campeggia anche dentro tutti i canali digitali.

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