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E se l’Occidente si scoprisse differente da quello che crede di essere?

Esce per Salomone Belforte I nodi dell’Occidente a cura di Massimo De Angelis

Esce per Salomone Belforte I nodi dell’Occidente: una spietata riflessione senza paure e senza pregiudizi su dove sta andando l’Occidente, su quel che resta della sua tradizione, sulle sue convinzioni attuali, sui segni di una sua decadenza. Per fare il punto e capire che cosa è accaduto negli ultimi decenni e guardare avanti, Massimo De Angelis ha raccolto i pensieri di dieci studiosi di ogni provenienza culturale e politica e ha chiesto loro di rispondere a queste domande radicali: Esistono ancora i valori dell’Occidente? È ancora saldo il suo sistema democratico? Come cambia il suo spazio geopolitico alla luce della guerra in Ucraina? A rispondere personaggi dello spessore di Sergio Berardinelli (I due volti del liberalismo), Francesca Izzo (Crisi della democrazia: dal progresso al progressismo), Rocco Pezzimenti (Nuova divisione dei poteri per una democrazia in crisi), Mario Tronti (Guerra fredda/pace calda), Giuseppe Vacca (Quale idea dell’Occidente?), Raimondo Cubeddu (La politica e la gestione delle aspettative), Eugenio Mazzarella (Occidente e occidentalizzazione: le radici di una crisi), Vittorio Possenti (Individualismo, libertismo, stanchezza della storia in Occidente e in Europa), Paolo Sorbi (Declino, dell’uomo occidentale), Marcello Veneziani (Oltre l’Occidente). A fianco all’introduzione del suo curatore Massimo De Angelis (Esistono ancora i valori dell’Occidente?), il volume vede la prefazione di Andrea Monda.

La guerra esplosa in Europa il 24 febbraio 2022 scorso segna una svolta che mette in questione molte delle sicurezze dell’Occidente. Dopo aver sognato la fine della storia col definitivo trionfo dei suoi valori, l’Occidente deve prendere atto che il suo modello non è esportabile ed è criticato in ampia parte del mondo. Questo anche perché tale modello ha subìto una estremizzazione e uno svuotamento negli ultimi decenni. I valori di libertà e uguaglianza si sono trasformati in una ideologia aggressiva dei diritti, la scienza e l’umanesimo subiscono il dominio sempre più pervasivo della tecnica, ammaliati dal miraggio del postumano. Sul piano politico si sta sgretolando l’equilibrio tra liberalismo e democrazia sotto la spinta del turboliberismo economico e finanziario. Sembra così che l’Occidente, al culmine della sua potenza, sia meno saldo ai suoi confini perché interiormente friabile e meno capace di egemonia.

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