Cinema

Cinema, ambiente e riscoperta delle terre e dei popoli di qui e del mondo

Si chiude la prima edizione di Verona Green Movie Land con un importante bagaglio di soddisfazione e tanti progetti per domani e dopodomani.

Premiati con il Romeo & Juliet Green Planet Award: Cristian Natoli, Paolo Virzì, Simona Izzo, Ricky Tognazzi, Leone Girlanda, Alberto Moroni e Michele Calì.

 

Si conclude la maratona di Verona Green Movie Land con un bilancio di sei festival e numerosi eventi: Verona è al centro di un progetto che ha nel cinema lo strumento prezioso per costruire la consapevolezza del nostro posto nel mondo e sul nostro pianeta. Ma che vede anche nel mondo dell’audiovisuale una preziosa occasione per riscoprire la propria e l’altrui terra e cultura.

A conclusione di questo viaggio non poteva mancare un momento dedicato ai Premi, l’occasione ideale per indicare il pensiero di uno staff e di una direzione artistica e la strada per il 2023. La seconda edizione ribadirà la presenza sul territorio con i sei festival che hanno costellato questa prima edizione, lo storico Film Festival della Lessinia, il Bardolino Film Festival, il Teodorico Summer Fest, il Legnago Film Festival, il Valpolicella Film Festival e il Soave Film Festival; e aprirà rapporti e partnership con altri Festival e iniziative, sul territorio e più lontano come il Giffoni Film Festival, il Vittorio Veneto Film Festival e l’Aqua Film Festival.

 

In occasione dell’incontro del 26 novembre alla Camera di Commercio di Verona è stato poi assegnato, come si diceva, il Romeo and Juliet Green Planet Award. A cominciare con il riconoscimento al miglior cortometraggio realizzato all’interno dell’Academy per il primo Verona Green Movie Contest, in collaborazione con The University of Utah (USA), che è andato a The Search di Sam Gordon.

Il Premio Romeo and Juliet Green Planet Award 2022 per la categoria Opere cinematografiche Responsabilità sociale va a The Jungle di Cristian Natoli: un lavoro intenso e delicato che racconta la scommessa di un’attrice e regista, Elisa Menon, che decide di costruire con il teatro un ponte fra i migranti relegati fra i boschi al bordo del fiume Isonzo e la città di Gorizia. A ritirare il premio lo stesso Natoli. 

Il Premio Romeo and Juliet Green Planet Award 2022 per la categoria Opere cinematografiche Sostenibilità e ambiente va a Siccità di Paolo Virzì, per la capacità di raccontare con cruda ironia e nella chiave della commedia gli esiti catastrofici per nulla lontani del cambiamento climatico. Il premio è stato ritirato da Paola Tiziana Cruciani. 

Il Premio Romeo and Juliet Green Planet Award 2022 per la categoria Opere televisive Sostenibilità e responsabilità sociale va a Svegliati amore mio di Simona Izzo e Ricky Tognazzi con Sabrina Ferilli, per il racconto struggente e drammatico degli esiti nefasti dell’inquinamento industriale sulla vita dei nostri figli e del conflitto fra tutela della salute e del lavoro. Oltre ai video saluti di Simona Izzo e Ricky Tognazzi era presente Alfonso Cometti, capostruttura Produzioni Fiction Mediaset, che ha ricordato l’energia di una produzione coraggiosa e appassionata con uno staff decisamente molto al femminile, specie in postproduzione, elemento singolare in un mondo, quello del cinema, prevalentemente maschile.

Il Premio Romeo and Juliet Green Planet Award 2022 per la categoria attori emergenti va al giovanissimo Leone Girlanda divenuto celebre in questi giorni per la partecipazione a Tutti a bordo  di Luca Miniero.

Il Premio dedicato alle Nuove Produzioni è andato a Anime perdute di Alberto Moroni, produzione Garda Produzioni e a Infiniti di Cristian De Mattheis, produzione AC Production.

 

Vale la pena ripercorrere seppur in breve le tappe dei sei festival che hanno fatto da faro in questa prima edizione del Verona Green Movie Land:  “Questi mesi di programmazione sono stati un’occasione speciale per compiere un viaggio verso luoghi e culture lontane, portando alla luce i drammi di questo nostro pianeta, per confrontarci con il passato, il presente e il futuro”, sottolinea Alessandro Anderloni, direttore artistico di VGML oltre che del FFDL.

Abbiamo avuto in questo viaggio un grande alleato nella Camera di Commercio lungimirante nel riconoscere il valore della cultura per la formazione di cittadini consapevoli e la promozione del territorio, scenario anche di tanti film famosi”. Così spiega Renato Cremonesi, Presidente di MyPlanet2050 APS e del Film Festival della Lessinia che conduce le danze di questa iniziativa.

Gli organizzatori del Verona Green Movie Land – ha specificato Paolo Tosi Vice Presidente della Camera di Commercio – hanno messo a terra un’efficace valorizzazione e promozione sostenibile dell’offerta culturale materiale e immateriale veronese, anche in chiave di crescita dell’economia del turismo. Per questo la Camera di Commercio ha co-finanziato l’iniziativa. Questo è un concreto esempio di come stiamo portando avanti l’attività della Destination Verona & Garda Foundation (DVG Foundation). La Fondazione si propone di promuovere lo sviluppo del turismo nell’ambito della provincia di Verona e di valorizzare l’immagine delle due destinazioni “Lago di Garda”, “Città di Verona”, e dei 4 marchi di area della provincia scaligera “Lessinia”, “Pianura dei Dogi”, “Soave-Est Veronese”, “Valpolicella”, anche in relazione alle progettualità specifiche dei singoli territori.

 

Il progetto è partito a giugno con il Bardolino Film Festival (15-19 giugno) che ha portato la sua personale riflessione sul rapporto fra l’uomo e il pianeta, ma ha anche regalato un focus sul cinema di Mario Martone – presentato da Pierfrancesco Favino, e omaggiato di un Premio alla Carriera la mitica Milena Vukotic. E ancora ha previsto appuntamenti dedicati al cinema al femminile con il Premio BFF Scintilla a Rosa Palasciano e il BFF Shooting Star a Barbara Ronchi. Numerosi gli attori, registi e sceneggiatori presenti come ospiti alla manifestazione, tra cui Francesco Bruni, Raffaella Lebboroni e la figlia Irene Bruni; e ancora Paolo Sassanelli, l’attrice Daphne Scoccia e Alessandro Giorgio. Anche la vasta selezione di documentari e la selezione BFF Short e Books ha offerto un viaggio tra le storie e i paesi declinando il tema Figli della Terra attraverso molteplici sfumature, raccontando la Terra a 360 gradi.

 

Il Teodorico Summer Fest (14-16 agosto) ha portato tre giorni di grande cinema e musica in una terrazza panoramica su Verona, con un’attenzione anche ai temi del green e del paesaggio. Progetto del Teatro Scientifico/Teatro Laboratorio con la direzione artistica di Isabella Caserta, il festival, nel culmine dell’estate veronese, ha previsto ben sei proiezioni – due al giorno e tutte gratuite: dalla vicenda drammatica di Johnny Cash in Quando l’amore brucia l’anima, ai ritmi della commedia di School of Rock con Jack Black; ci sono poi i sogni di un giovane musicista in Sing Quartet e la storia del grande Elton John in Rocketman. Si è concluso il 16 agosto con l’omaggio surreale ai Beatles di Yesterday e il celebre film sui Queen Bohemian Rhapsody. In attesa del buio, tutte le sere alle 21.00, in programma un concerto che ha visto alternarsi ben tre Orchestre con un repertorio fra i grandi classici della musica per film: il 14 agosto protagonista la Elastic Orchestra, il 15 l’Ensemble Fucina Armonica e il 16 l’Orchestra Mosaika. Un altro momento musicale è stato quello in orario aperitivo, alle 19.00: ogni giorno, presso lo spiazzo di fronte al Bar di Castel San Pietro, si sono esibiti Valerio Mauro all’arpa celtica ed Elisa Goldoni alla fisarmonica.

 

Il Film Festival della Lessinia (19-28 agosto), alla sua ventottesima edizione, ci ha regalato il meglio del cinema internazionale dedicato alla montagna, con un’attenzione particolare ai cambiamenti del clima e della società contemporanea. Tra gli ospiti il regista e sceneggiatore Michelangelo Frammartino, l’astronauta Luca Parmitano e il regista Pupi Avati. Ricco il programma dei film e degli eventi collaterali per offrire una prospettiva privilegiata dalla quale osservare la realtà: La Piazza del festival ha ospitato moltissimi eventi, quali presentazioni letterarie, incontri culturali, tavole rotonde, mostre, concerti,  laboratori didattici per i bambini, escursioni alla scoperta dei Monti Lessini e degustazioni dei prodotti enogastronomici della terra veronese grazie ai piccoli produttori locali, per la valorizzazione di un’agricoltura biologica. Il file rouge di quest’anno è stato difatti il mondo contadino, di cui Pier Paolo Pasolini – al quale il Festival ha dedicato una retrospettiva a cento anni dalla nascita – profetizzò la fine e che ora si riscopre fondamentale per indagare il rapporto tra Uomo e Natura di fronte ai cambiamenti che stanno sconvolgendo la vita sul Pianeta.

 

La prima edizione del Legnago Film Festival (4-7 ottobre) è stata dedicata alla musica e al suono per il cinema e nel cinema. Fra gli ospiti il musicista Mauro Ottolini con la sua Sousaphonix Orchestra, il giornalista Domenico Agasso con un aperitivo musico-letterario con un incontro dal titolo Armonia: colonna sonora e gioia della vita che ha ripercorso le parole di Papa Francesco, e ancora il cantautore Massimo Bubola che ha presentato il suo libro freschissimo di stampa Sognai talmente forte (Mondadori, 2022), omaggio a Fabrizio De André. Nell’ultima serata, Pierluigi Pietroniro e Alessandro De Rosa hanno omaggiato il Premio Oscar Ennio Morricone. Il Festival ha inoltre dedicato un’ampia programmazione ai più giovani con tre sezioni di proiezione al mattino per le scuole.

 

Il Valpolicella Film Festival (9-12 novembre) ha raccontato di cinema, viaggio, esplorazioni e terre lontane. Per la direzione artistica di Alessandro Anderloni, a Villa Albertini (Sala Becinema) di Arbizzano, fra gli ospiti Silvano Paiola con la sua mostra Oltre confine – Immagini dal pianeta Terra, ma anche l’esploratore Tono De Vivo del team La Venta con i suoi racconti di viaggi in luoghi remoti del pianeta Terra e lo scrittore Franco Michieli esperto di traversate selvagge che compie in solitaria. Oltre agli aperitivi letterari, grande protagonista è rimasto il cinema: il Festival si è aperto con Lunana, a Yak in the Classroom (Lunana, uno yak in classe) di Pawo Choyning Dorji, un film low budget, girato a 4.000 metri di altitudine nel Buthan con attori non professionisti, che ha conquistato il mondo, arrivando alla candidatura nella cinquina degli Oscar come miglior film straniero nel 2022; le serate successive sono state dedicate ad una vasta selezione di cortometraggi dal mondo a tema esplorazioni e infine la chiusura è avvenuta con il film Il cammino per Santiago che ha raccontato il più frequentato cammino a piedi del mondo.

 

Il Soave Film Festival (16-19 novembre), per la direzione artistica di Alessandro Anderloni, ha raccontato di cinema e del rapporto fra l’Uomo e la Madre Terra: Sala Garribba ha ospitato proiezioni di lungometraggi e cortometraggi, film d’animazione dedicati alle scuole, aperitivi musico-teatrali e quei professionisti della Terra quali apicoltori e casari. 

Il festival si è aperto mercoledì 16 novembre con Terra madre, il documentario firmato Ermanno Olmi che ha raccontato le giornate di incontri organizzate da Terra Madre e da Carlo Petrini nel 2009 a Torino per riflettere sulle sopraffazioni di un mondo dominato dal liberismo sfrenato; la chiusura del Festival è stata invece affidata a Honeyland (La terra del miele) dei macedoni Tamara Kotevska e Ljubomir Stefanov, intenso film che racconta di Hatidze, della sua dedizione al miele e della sua lotta per la salvaguardia di un delicato ecosistema.  Fra gli appuntamenti da ricordare anche l’aperitivo musico-teatrale Storie di vino: un viaggio di musica e parole alla scoperta del vino, accompagnati dal racconto di Alessandro Anderloni, il canto di Raffaella Benetti e Thomas Sinigaglia alla fisarmonica. Le mattine del Festival sono state dedicate ai giovani e giovanissimi con SFF YOUNG, TEENS e KIDS, con due proiezioni per ogni fascia d’età, per coinvolgere, appassionare e sensibilizzare le nuove generazioni a temi di primaria importanza per il loro futuro.

 

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