Cinema

Sassiwood

E’ in tour presso le sale italiane Sassiwood: ambientato interamente nel suggestivo territorio della Basilicata, il film dei registi Antonio Andrisani e Vito Crea è un’aspra critica in chiave tragicomica nei confronti di un cinema spirituale e biblico in cui Matera si è prestata e si presta come set per oramai innumerevoli film. Vogliamo solo ricordare che la città nel tempo ha reso possibile dare vita, tra gli altri, a film come Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini e La passione di Cristo di Mel Gibson. In mezzo un numero imprecisato di film grandi e piccini, di altrettanti registi grandi e piccini. Protagonisti si questo lavoro: Antonio Andrisani, Paolo De Vita, Giovanni Esposito, Fabrizia Sacchi, Paolo Sassanelli, Tiziana Schiavarelli, Pinuccio Sinisi, Flavio Bucci, Totò Onnis,  Uccio De Santis, Cinzia Clemente.

Questa sinteticamente la trama: Vito Tafuni, location manager vedovo molto attento all’istruzione del figlio Paride (al quale ricorda in continuazione l’importanza dello studio) è oppresso dal ricco e potente direttore della film commission e grazie alla sua estrema sensibilità è consapevole della piega che sta prendendo il cinema in quel luogo. E di come, in una Matera oramai meta preferita di varie produzioni cinematografiche a tema religioso, gli stessi abitanti locali, come la coppia di coniugi (interpretati da Paolo De Vita e Tiziana Schiavarelli) semplice e non abbastanza riflessiva, finiscano per avere come unica ambizione il mestiere della comparsa: a costo di attraversare a piedi il Parco della Murgia.

Sarà grazie all’incontro con la regista americana Catherine Fox, esterna alle dinamiche presenti nel mondo del cinema materano al cui amore per il sacro si fonde prepotentemente quello per il profitto, che il nostro Tafuni scopre l’estrema importanza, l’urgenza di raccontare storie vere, profonde, colte, come quella proposta dalla regista, donna intelligente e preparata, sul grande poeta tursitano Albino Pierro, al quale d’altronde anche Sassiwood è dedicato.

Un film che porta ad una profonda riflessione sulla condizione del cinema e più in generale sull’umanità ma che riesce anche a divertire ed emozionare. Il film, prodotto da Ario, Miami No Face e Tyche Production, ha vinto l’XI Edizione del Foggia Film Festival 2021 come miglior lungometraggio.

 

Barbara Bianchi

 

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