Sarà presentato in anteprima al Cinema Farnese di Roma il 25 giugno alle 21,30 L’amico Siriano, docufilm e opera prima diretta a quattro mani da Federico Annibale e Federico de Sivo e prodotta da Michelangelo Film di Massimo Spano e Kokè Lab.
Annibale conosce Mohammed nel 2015 in qualità di attivista politico e giornalista free lance, appena arrivato in Grecia. I due rimangono in contatto anche quando lui resta bloccato lì per più di cinque anni come dublinante. A febbraio 2020, poco prima della pandemia di Covid, l’amico italiano insieme a de Sivo, va a trovarlo per pochi giorni. L’uomo, che ha perso la sua famiglia per la guerra in Siria vede in questa visita una luce nel tunnel. Spera di poter arrivare in Italia ma arriverà la pandemia a dividere i due amici. E’ una piccola storia girata con una telecamera portata quasi per caso dai due registi in viaggio, ma è proprio questa la forza del documentario. Ne sono protagonisti nei loro panni stessi Federico Annibale e Mohammed Al Hussini ripresi da Federico de Sivo in giro per Atene e nella minuscola casa del siriano che ospita i due italiani. Tra mille sigarette e tazze di caffè si entra nella vita quotidiana di uno dei tanti migranti approdati nell’inferno di Lesbo e bloccati in un paese che non li vuole. Del resto, il governo greco li ha abbandonati e non fornisce loro alcuna assistenza superato il primo anno di accoglienza come rifugiati. Questo è detto senza filtri da Franziska Grillmeier, giornalista tedesca che appare nel documentario in un frame piccolo ma significativo.
L’amico Siriano: una storia personale che racconta un dramma collettivo
Sembra a prima vista una storia privata quella dell’opera prima di Federico Annibale e Federico de Sivo. Lo è in parte, ma diventa una metafora per parlare dei tanti nelle stesse condizioni di Mohammed. Il messaggio che passa e molto forte è quello che non basta l’aiuto individuale di pochi generosi per i rifugiati bloccati nei vari paesi, ma serve l’intervento della grande Europa, che li ha dimenticati. Infatti, non c’è un happy end per il rifugiato che a causa della pandemia resta bloccato in Grecia. Nulla può fare per aiutarlo Federico Annibale da Roma nonostante i suoi sforzi. Il film si chiude, infatti, dopo i tre giorni insieme con un sms disperato di Mohammed sempre più in difficoltà. Tutto girato con camera a mano da Federico de Sivo e privo di una vera e propria sceneggiatura, “L’amico Siriano” è un docufilm che arriva al cuore dello spettatore. Nella co-regia Federico Annibale è il regista in campo, colui che tramite la sua conoscenza del contesto e del protagonista siriano funge anche da elemento per l’evoluzione della narrazione. Federico de Sivo è il regista in camera, una camera silenziosa che traduce in immagine la confidenza che lega i due protagonisti, sia nei momenti di dialogo “guidato” sia in quelli d’intimità più spontanea. Tutto questo si traduce in una confidenza visiva, attraverso una ricerca di vicinanza con i soggetti, e la ripresa senza filtri di momenti intimi, da quelli allegri a quelli più duri. A fine proiezione i due registi incontreranno il pubblico per un dibattito aperto sul tema della “Fortezza Europa”. Per prenotazioni chiamare il cinema Farnese (066864395) oppure andare direttamente al sito web del cinema https://www.cinemafarnese.it/