Anaïs Drago protagonista di Una Stanza per Caterina

21/06/2021 402 0 0

Torna l’omaggio di ParmaFrontiere e del ParmaJazz Frontiere Festival Giovedì 24 giugno alle ore 20.00 ParmaJazz Frontiere Festival porta fra le mura del Cortile d’Onore della Casa della Musica di Parma il tradizionale appuntamento con Una Stanza per Caterina, pensato da anni per ricordare Caterina Dallara, appassionata sostenitrice di ParmaFrontiere, e rinviato da ottobre 2020 per ragioni di Covid: protagonista la violinista Anais Drago con il suo ultimo lavoro Solitudo. L’ingresso è su prenotazione fino ad esaurimento posti. Solitudo nasce dalla sintesi di due diverse ricerche condotte da Anais Drago nella dimensione del solo: quella elettronica del progetto Da Erik Satie a Frank Zappa, in cui prevale un’attenzione all’arrangiamento e alla costruzione minimale di composizioni, principalmente inedite, in cui il violino solo finisce per sopperire, grazie ad una sapiente trasformazione    dei suoni, alla mancanza di altri strumenti; e quella acustica sperimentata nel progetto Exodus, che si basa invece sulla ricerca timbrica dello strumento nella sua forma acustica e su un’improvvisazione più libera.

Anais Drago, classe 1993, è una violinista e compositrice italiana. Dopo il percorso di studi classici ha approfondito la ricerca nell’ambito dell’improvvisazione e della sperimentazione, abbracciando svariati generi e linguaggi musicali. Ha all’attivo svariati progetti a suo nome, con formazioni che vanno dal solo al settetto.

Dicono di lei…

Da Il giornale della musica – Alessandro Rigolli

Ad aprire la seconda giornata abbiamo trovato la rigogliosa fantasia di Anaïs Drago, violinista e compositrice che, nell’ambito dell’Exodus Stage, ha presentato il suo “SoloProject”, una sorta di articolata sequenza (aperta da alcune parole sui migranti di Erri De Luca) nella quale venivano presentati in successione riletture di brani estratti da differenti ambiti storico-stilistici – da Erik Satie al Moscow Art Trio, fino ad arrivare al Philip Glass di Einstein on the Beach – alternati a momenti improvvisativi. Un tracciato d’ascolto che ha evidenziato le doti virtuosistiche di una musicista capace di offrire momenti dalla palese efficacia e che, al di là di alcuni passaggi cantati che nulla aggiungevano al dato musicale, ha fatto intuire tutte le potenzialità per lo sviluppo di una dimensione espressiva ancora più personale e compiuta.

Da Allaboutjazz – Libero Farnè

La giovane artista biellese ha sfruttato il periodo del lockdown per concepire una performance ad hoc, cercando di interpretare, tramite passaggi improvvisati e composizioni proprie e altrui, i sentimenti che possono attraversare il cuore del migrante: la nostalgia, la paura, l’attesa, la speranza… I temi sono stati affrontati e concatenati con grande motivazione secondo un ampio spettro sonoro e narrativo, da pianissimo intimistici a una cantabilità più decisa, da sprazzi di sperimentalismo a veloci e dinamiche scorribande sulle corde.

Da Musica jazz – Eleonora Sole Travagli

Ci siamo lasciati trasportare dalla toccante suite per violino e voce – ideata per l’occasione – della giovane musicista e compositrice Anais Drago che, partendo da Satie, ha assemblato una serie di brani atti a raccontare i sentimenti (la paura, l’aspettativa, l’attesa, eccetera) di coloro che intraprendono senza certezza alcuna questi viaggi della speranza.

Categories: Festival, Musica
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