Un piacevole recupero quello fatto da Maria Laura Ronzoni, in arte Calliope, con il videoclip di Don’t Tell (Gatta Nera). L’artista ha infatti utilizzato una traccia del suo album omonimo, Calliope, raccolta che la ha vista fondere e mescolare diversi elementi della sua esperienza di vita personale. Il video, uscito in concomitanza con la Giornata Mondiale della Terra 2019, riporta l’autrice, dopo diverse collaborazioni, al suo lavoro solista, riscoprendolo con una diversa maturità.
Dalla campagna viterbese, fino alle verdi colline irlandesi, tutto dei suoi trascorsi si compone nelle sue sonorità, a metà strada tra poesia e folk, con delle commistioni originali e uniche. La sensazione che si ha, ascoltandola, è quella del recupero di un mondo antico e a tratti perduto, visto con la deformante lente di un presente in grado di donare atmosfere intrise di misticismo e mistero.
Con simili premesse non stupisce il tenore del videoclip, realizzato con lo sfondo dei molti panorami dell’Etruria meridionale: spiagge, boschi, antiche città. A volte sembra quasi che sia proprio quel mondo il vero protagonista del video, in una immortalità e immobilità che rendono il tutto testimone del racconto di Calliope. Un racconto veloce ed intrigante, specchiato nell’eternità dei luoghi in cui avviene.
Il video cerca così di unire musica e immagini, in un fluire del racconto, tra presente e passato, donando a Calliope più e più volti, in una mitologia ricca di simbolismi e rimandi. Un amore etereo, quello di una gatta nera, in cui la magia e la stregoneria sono elementi chiave, attraverso un gioco di allusioni ed illusioni, lasciando lo spettatore a chiedersi dove inizi la realtà e termini la finzione.
Insieme a lei un silente compagno, confuso tra l’esser complice e vittima della gatta, travolto dalla passionale tempesta di cui ella è capace.