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Michael Herzfeld e L’ossessione identitaria. Ambiguità e razzismi

Siamo oramai al suo quinto appuntamento: la Scuola di politica popolare (che ha un nome spiritosissimo quanto emblematico : Il Terzo incomodo: alludendo al terzo Municipio che la ospita) promossa da Grande Come una Città proporrà un incontro con Michael Herzfeld  che, sotto il titolo di L’ossessione identitaria. Ambiguità e razzismi proporrà un nuovo approccio ad intolleranza e razzismi.

In un mondo in cui il concetto della cultura è spesso gestita da arma, oppure da scusa, nei dibattiti politici nei vari paesi europei e altrove, è opportuno riflettere sul rapporto tra quel concetto e le radici ideologiche del nazionalismo. Il relatore, antropologo e studioso sia del Mediterraneo europeo che del Sud-est asiatico, presenterà diversi aspetti del suo modello dell’”intimità culturale”, concetto che ci consente di liberarci dei vari modelli “ufficiali” per poi entrare in quelle zone sociali dove la gente si riconosce per quelle pratiche quotidiane che spesso smentiscono le norme ufficiali ma i quali in realtà costituiscono lo spazio vissuto nel quale vengono sperimentate le dimensioni nascoste dell’identità collettiva e le possibilità di eventuali cambiamenti inaspettati di atteggiamento e di comportamento.  Esaminerà soprattutto gli usi e abusi degli stereotipi nei rapporti culturali e sociali in un mondo sempre meno monoculturale per poi proporre un nuovo approccio all’intolleranza e al razzismo.

Michael Herzfeld è professore di Scienze sociali al Dipartimento di antropologia dell’Università di Harvard, dove insegna dal 1991, ed è direttore del Programma di studi Tailandesi dell’Asia Center di Harvard. È anche professore onorario nella Facoltà di Lettere dell’Università di Melbourne; visiting professor di Studi Critici sul Patrimonio all’Università di Leiden, Chang Jiang Scholar all’Università di Studi Internazionali di Shanghai. È autore di undici libri (tra i più recenti Siege of the Spirits: Community and Polity in Bangkok, 2016), due film (Monti Moments, 2007, and Roman Restaurant Rhythms, 2011)), e numerosi articoli e recensioni. Oltre ad essere all’Università di Oxford e Dottore in lettere all’Università di di Birmingham (1989).

Ricordiamo che la scuola di politica nasce nell’ambito delle iniziative di Grande come una città, un gruppo di persone nato nel Terzo Municipio, con l’idea di promuovere iniziative, incontri ed eventi nell’ambito di una chiamata alle arti permanente rivolta a tutti i cittadini ed è articolata in incontri seminariali tematici e laboratori pratici. Ricordiamo che fra i precedenti La Scuola di Politica Popolare Il Terzo Incomodo ha ospitato: Ida Dominijanni con un focus su Democrazia al limite; Mario Tronti l’8 febbraio con  Non possiamo vivere senza la politica; Mario Pianta il 22 febbraio con I quarant’anni ingloriosi. Ascesa e caduta della globalizzazione neoliberista; Il 26 febbraio Justin E. H. Smith ha parlato di Classificare le persone nell’epoca dei social media; Valerio Gatto Bonanni il 2 marzo con Comunicazione – guerrillia. Pensiamo che la cultura sia uno strumento di educazione al confronto e all’immaginazione della società, nelle mani di una moltitudine di persone che si mette in rete riappropriandosi degli spazi pubblici e privati, trasformando giardini, parchi, cortili, piazze, circhi, librerie, cinema, scuole, biblioteche in piccole agorà, snodi di un tessuto comunitario, luoghi in cui desideri, riflessioni e punti di vista trovano espressione e ascolto.

 

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