E’ pieno di azzardi e di coraggio Rosa Rosae, l’ultimo album firmato da Donella Del Monaco con cui torna alla discografia ricostruendo il progetto OpusAvantra e allungando una zampata da vera leonessa in questo mondo musicale infarcito di steccati e di pregiudizi. Un lavoro in cui la grande lirica è memoria e futuro, la sperimentazione vocale ingrediente indispensabile, il rock – inteso ovviamente qui come prog – brodo culturale imprescindibile per una delle grandi regine del primo, primissimo vagito di questo genere che – negli anni della rivolta studentesca – buttava giù muri e nutriva la musica dei giovani della grande tradizione del passato gettando un sasso verso il futuro.
Al di là degli elogi, per un disco dalla scrittura raffinata (al fianco dei testi della Del Monaco le musiche di Paolo Troncon, a cui sono anche affidate le parti al pianoforte. La produzione artistica è di Renato Marengo), va detto, ed è questo che certamente colpisce, che Donella Del Monaco non ha paura proprio di nulla: cambi di registri, mescolamento di generi, sovrapposizione di ritmi e di stili. E, se l’avanguardia è sintomo di coraggio abbracciato a contenuto, questa è avanguardia. Con una marcia in più: sa comunicare con il suo pubblico. Regalandogli, in questo caso, un ampio sguardo sulla musica di ieri e dell’altro ieri. Direbbe il grande Francesco Di Giacomo: “”Da qui Signore si domina la valle…”.