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Cinema e napoletanità per l’Italian Film Festival di Cardiff

È giunta ormai alla sua quarta edizione la rassegna tutta dedicata al cinema del belpaese organizzata dal Centro di Cultura Italiana in Galles che anche questa volta si è tenuta al Chapter Arts di Cardiff.

Quest’anno la lente di ingrandimento ha puntato dritto su Napoli per metterne in risalto la voglia ed il desiderio di rivincita, con i suoi esperimenti sociali a colpi di proiezioni di qualità.

Luca Paci e Luisa Pèrcopo, della direzione artistica del Festival, hanno presentato le dodici creazioni indipendenti (sette lungo e cinque cortometraggi) che hanno incantato i presenti dal 16 al 18 novembre.

Ammore e malavita, musical dei Manetti Bros, Napoli velata, thriller di Özpetek, ed il candidato agli Oscar come Migliore Film Straniero Caina di Stefano Antenucci.

I toni della selezione di quest’anno hanno spaziato dal drammatico all’umoristico-sentimentale e su quasi tutti aleggiava un’atmosfera diffusa di “realismo magico”. E i film in cartellone hanno ben rappresentato le grandi potenzialità e capacità delle maestranze della cinematografia italiana. Tra esse la regista Laura Bispuri e le attrici Valeria Golino e Alba Rohrwacher per il dramma tutto al femminile Figlia Mia, pluripremiato a numerosi festival internazionali e ambientato in Sardegna, che è stato scelto per l’apertura del Festival venerdì 16 novembre e proiettato con il sostegno dalla Sardegna Film Commission – Regione Autonoma della Sardegna, a confermare un sodalizio che si profila dalla prima edizione del Festival.

Come di consueto anche questa edizione del festival ha aperto le porte ad attori e a registi protagonisti dei film in programma messi a confronto con il proprio pubblico.

Tra gli ospiti il cantautore Nelson, autore delle canzoni di Ammore e malavita, i registi Marino Guarnieri ed Elisa Flaminia Inno, il Presidente di Arci Movie Napoli, Roberto D’Avascio e Ruth Glynn, accademica ed esperta di cinema italiano presso l’Università di Bristol.

 

Francesco Ferri

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