C’era qualcuno, non ricordo più chi, che diceva che se a capo dei Paesi ci fossero donne ci sarebbero molte meno guerre, perchè le donne, in quanto madri, difendono istintivamente la prole e sono più pronte, istintivamente, ad evitare quei conflitti che possono portare morte e distruzione. E’ un assioma che zoppica, questo, e si scontra contro l’evidenza, per esempio, delle donne della Mafia, spesso più spietate dei propri uomini. Eppure, sotto sotto, sappiamo tutti che qualcosa di vero c’è. La forza delle donne dei giornalisti Laura Aprati e Marco Bova è un magico inno a questa maternità, vera e propria linfa vitale dei popoli, in nome della quale si incontrano e si abbracciano idealmente le protagoniste di questo documentario: le donne profughe dal Kurdistan, cariche del fardello di figli spesso devastati e di uomini depressi e deprivati nella fuga del proprio ruolo sociale, e le donne dei paesi limitrofi, costrette dalla storia ad accogliere questa massa di povertà fra le mura della propria di povertà. Come anche è un inno alla dignità delle sue protagoniste. Con il piglio del giornalismo d’inchiesta e la poesia della scoperta di un’umanità sofferente eppur sempre dignitosa, Laura Aprati (autrice) e Marco Bova (regista) ci regalano uno spaccato di densa umanità, ce lo spiegano e ci obbligano a riflettere sulla necessità dell’accoglienza come gesto primitivo della nostra umanità più profonda.
Poco più di mezz’ora di immagini, pensieri e molti fatti, che scorrono davanti agli occhi in un soffio e rimangono nel cuore gonfio di emozione a lungo.
Vale la pena ricordare che il documentario è stato realizzato con il supporto di Focsiv che da tempo porta avanti la campagna Humanity. Sottotitolo: esseri umani con gli esseri umani.
E che, fra gli intervistati, spicca la splendida e coraggiosa Rima Karaki: la giornalista libanese diventata celebre per aver zittito in diretta e con coraggio l’avvocato e sceicco islamista Al-Seba’i.
Il documentario sarà in tour. Per le date www.laforzadelledonne.com.