Era il 2005 quando Marcello Baraghini, Il leggendario editore di Stampa Alternativa, decise di scommettere sul manoscritto de “Il fiume rubato” (che ribattezzerà poi “Cent’anni di veleno”), definendolo in un editoriale “uno straordinario esempio di narrativa sociale, così lontana dai salotti e dai riflettori che accompagnano come zecche i Baricchi e le Melisse e così vicina, invece, alla grande narrativa sociale del ‘900”.
Quel manoscritto, opera prima di Alessandro Hellmann in prosa, raccontava la storia incredibile e misconosciuta dei 117 anni di lotta, di generazione in generazione, della gente di una piccola valle del cuneese contro l’inquinamento chimico dell’Acna di Cengio.
Il libro, accolto dalla stampa come “un capolavoro di tecnica narrativa” e spesso accostato al lavoro di Marco Paolini sulla tragedia del Vajont, nasceva insieme ad un monologo teatrale, interpretato dall’attore Andrea Pierdicca con la regia di Nicola Pannelli (Narramondo Teatro), che, dopo le prime rappresentazioni nei circuiti teatrali, viaggerà con spirito militante per oltre cento date in teatri, piazze, cascine, spiagge, rifugi di montagna, chiese sconsacrate, centri sociali e presidi di movimenti.
Sul finire del 2017 la casa editrice transalpina Les éditions timbuctu ha riedito in italiano e in francese questo piccolo classico della letteratura resistente in una versione riveduta e aggiornata dall’autore, accompagnata dal DVD del monologo, prodotto da Gargagnanfilm per la regia di Diego Scarponi, e da una toccante prefazione di Fabrice Nicolino, giornalista di Charlie Hebdo, esperto di questioni ambientali.
“Questo libro mi commuove”, scrive Nicolino; e aggiunge: “è un libro sociale, ecologico e politico, certo, ma è anche letterario. Si sente in più di una pagina il soffio antico e perennemente nuovo dell’epopea. Scommetto che non vi pentirete di averlo letto.”
La storia di questa piccola valle è dunque tornata a valicare i confini nazionali, come già era accaduto con la rappresentazione del monologo al Théâtre de l’Ogresse di Parigi nel 2014.
Sulle ragioni dell’interesse per la vicenda Acna-Valbormida al di fuori dell’angusta geografia locale si esprime con lucidità Andrea Pierdicca: “Questa è la storia di un fiume rubato alla gente, di un fiume maltrattato, offeso e ferito; è la storia dell’arroganza miope di una gran parte del 900 industriale. Una storia particolare che, come tutte le storie archetipiche, diventa universale perchè tutti ci si riconoscono, perchè c’è un fiume pulito da difendere che scorre in ognuno di noi.”
Esaurita in poche settimane la limitata tiratura iniziale del libro+DVD in italiano e in francese, la casa editrice ha promosso una campagna di crowdfunding per sostenere una nuova tiratura più ampia e il progetto di una futura edizione in lingua inglese.
Chi fosse interessato può partecipare prenotando la sua copia al link: https://www.kisskissbankbank.com/it/projects/le-fleuve-pille-il-fiume-rubato
Il fiume continua a scorrere.
Alberto Molinari