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“TUTTO IN ORDINE” DI ANDREA RONCHETTI AL TORDINONA DI ROMA

Dieci le serate in cui è andato in scena lo spettacolo, sempre sold out. Quella di Andrea Ronchetti è stata la commedia che in molti attendevano, uno spettacolo che sin dalla prima scena ha coinvolto il pubblico catapultandolo all’interno della propria vicenda. Un cast formidabile quello di Tutto in ordine: Dario Bovenzo ,(nei panni di Teo), Andrea Ronchetti ( nei panni di Leon), Francesco Mazzei (nei panni di Riccardo), Valeria Izzo (nei panni di Johanna) e Damiano Lo Russo (nei panni di Andrea). Tutti giovanissimi eppure sempre assolutamente all’altezza, dimostrando talento, passione e grandi doti recitative. L’opera si basa su una riscrittura dei Parenti terribili di Jean Cocteau, tragicommedia borghese che da sempre ha appassionato il regista Ronchetti, il quale l’ha rielaborata in forma più leggera e scorrevole per il pubblico scegliendo di andare a trattare tematiche che fossero dell’oggi. All’interno dello spettacolo vi è un grande lavoro di movimento scenico costruito su uno sfondo ove campeggia un  maestoso Wassily Kandisky (Disordine ed ordine). Fondamentale sulla scena è il corpo e il movimento degli attori ed ogni personaggio rappresenta nel suo modo di muoversi ed esprimersi il disordine e l’ordine, appunto. Uno studio quello del “movimento” curato nel dettaglio e studiato nel particolare. Questa lettura di Andrea Ronchetti, quindi, è quella di una commedia sulle relazioni umane e sull’amore. Uno sguardo sul disordine negli affetti, anche in ambito sessuale. Un disordine a cui si porta ordine proprio alla fine dello spettacolo dove a vincere sarà l’amore puro, quale che sia l’orientamento sessuale delle persone. “Puro” come quello che dovrebbe essere l’amore di tutte le età, da quello adolescenziale a quello più maturo. Tutto in ordine: non è stato, quindi, uno spettacolo qualunque, ma piuttosto un’importantissima occasione per riflettere, commuovere e ridere allo stesso tempo. Qualità imprescindibili in chi voglia offrire con personalità il proprio contributo autentico all’arte e allo spettacolo.

Federico Donati

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