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FESTA DEL CINEMA BULGARO: intervista a Sevda Scishmanova

Festa del Cinema Bulgaro, settima edizione: una finestra sulle migliori nuove produzioni di una cinematografia con la quale l’Italia da anni, oramai, ha intessuto uno straordinario dialogo. L’appuntamento è organizzato dall’Istituto Bulgaro di Cultura a Roma e vede la collaborazione della televisione nazionale bulgara.
Fra i titoli in programma: Rapsodia bulgara di Ivan Nicev, film candidato per la selezione come migliore film straniero dalla Bulgaria per i prossimi Oscar e scelto come film d’apertura della kermesse; e Alienazione di Milko Lazarov, che già ha fatto parlare di sé alle Giornate degli Autori di Venezia di quest’anno dove ha vinto il premio di miglior regista della  Federazione dei Critici Europei e dei Paesi Mediterranei. Ma anche un documentario su Boris Kristof di cui quest’anno corre il centenario della nascita. E alcune serie televisive come Sotto copertura e Quarto potere.
Due culture cinematografiche, quella italiana e quella bulgara, diversissime fra di loro, eppure imparentate dalla comune vicinanza a certa cultura mitteleuropea. Ma soprattutto da tante storie professionali condivise. Oltre che da numerosi anni di accordi bilaterali fra i due Paesi.
Abbiamo incontrato a Roma Sevda Scishmanova, direttore della programmazione e del palinsesto della Televisione Nazionale Bulgara. Un’ottima occasione per farle alcune domande.
 
La Festa del Cinema Bulgaro ci propone una selezione delle migliori produzioni di cinema, televisione e documentari mede in Bulgaria. Una cinematografia che conosciamo ancora proprio. Viene spontaneo chiedere: quali sono le principali difficoltà che trova questo tipo di produzione ad essere distribuita? Linguistiche o culturali?
Sicuramente la distribuzione di qualsiasi prodotto culturale dipende in prima istanza dal suo valore, ma anche se è stato più o meno creato per il mercato internazionale. La lingua è sicuramente un grosso problema, perché le differenze culturali possono essere un vantaggio quando la storia scorre. Se questo non avviene può essere un limite. In realtà il cinema bulgaro ha oramai da tempo una bella visibilità presso i festival internazionali e le sue difficoltà distributive sono quelle di tutta la cinematografia europea. Bisogna dire, infatti, che i paesi europei hanno ancora oggi un approccio piuttosto protezionista nei confronti dei propri prodotti. E la Bulgaria non fa certo eccezione: film bulgari hanno come film di altri paesi una certa difficoltà di distribuzione. Eppure in questi anni la cinematografia bulgara ha registrato, con la nuova generazione di registi, una significativa penetrazione nei mercati francese e tedesco. E, in questa linea, la presenza di Rapsodia bulgara di Nicev agli Oscar agevolerà sicuramente un’attenzione da parte dei canali distributivi internazionali nei confronti del Cinema bulgaro.
Le serie televisive sono attualmente i prodotti di punta del mercato dell’entertaiment. Questo sicuramente negli Usa, ma anche in Italia. E’ lo stesso anche in Bulgaria?
Certo, la Televisione Nazionale Bulgara sta lavorando proprio in questa line ed è attualmente leader sul mercato bulgaro. Abbiamo avuto uno straordinario successo con Sotto copertura che è distribuito dall’americana New Films International ed è venduto in oltre 140 paesi. In particolare in America Latina è distribuito da Lions Gate and Sonny ed è visibile su AXN. Una serie tv crime giunta oramai alla sua quinta stagione.

Tutti dicono che anche il mondo del cinema a breve subirà una totale rivoluzione. Quale pensi sarà il futuro del cinema in Bulgaria e in Europa?
Lo sviluppo della tecnologia ha democratizzato le tecniche di ripresa e Internet democratizzato
la distribuzione. Il fatto che aziende come Netflix entrino nel mercato europeo costituirà una sfida importante per l’identità dei contenuti della cinematografica europea.
La speranza è un numero più grande possibile di cineasti europei riescano a porsi a tutela dell’autorità del cinema europeo.
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