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CAVALLERIA RUSTICANA: LA “PIÙ ITALIANA” DELLE OPERE

Nonostante la contingenza storica che ci troviamo a dover affrontare, che sembra accanirsi soprattutto con robusti tagli alla cultura, qualcosa sembra coraggiosamente risvegliarsi. La sorpresa ci coglie più volte di fronte alla qualità del cartellone proposto dall’Ameria Festival di Amelia (Terni). Per cominciare il fascino della location: il Teatro Sociale di Amelia. Un autentico piccolo gioiello progettato sul finire del 1700, restaurato di recente, e già utilizzato qualche decennio fa nel cinema durante le riprese de “Il Marchese del Grillo” e “Pinocchio”. Qui il lo scorso 26 Settembre è andata in scena quella che Riccardo Romagnoli, l’ideatore del Festival, ha giustamente definito la più “italiana” delle opere: la Cavalleria Rusticana. Opera prima e più nota di Pietro Mascagni sembra ancora di più illuminarsi di tinte italiche in questo piccolo teatro ottocentesco di provincia. Una messa in scena con una produzione di assoluto rispetto: Orchestra Sinfonica Europa Musica, Coro Lirico Italiano, direttore Stefano Seghedoni, regista Gianmaria Romagnoli, maestro del coro Renzo Renzi e costumi di Andrea Sorrentino. La Casa di scenografie Giuseppe Izzo ha infine restaurato con grande gusto l’allestimento storico realizzato su bozzetto di Camillo Parravicini. Il cast artistico, ben diretto, dove svetta il fraseggio intenso della soprano Paola Di Gregorio nel ruolo di Santuzza e l’interpretazione combattuta e dolente di Gianluca Zampieri (Turiddu) vede anche gli ottimi Stefano Meo (Alfio), Stefania Scolastici (mamma Lucia) e Monica Cucca (Lola). Una calibrata produzione che si adatta coerentemente ad un festival che, senza puntare alla grandiosità o al glamour, offre una serie di proposte artistiche che puntano alla qualità. E forse indicano nuove direzioni per la dignità ed il futuro dello spettacolo in Italia.

Antonio Cifola

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