Al via l’edizione 2014 dell’Ameria Festival (www.ameriafestival.it), in programma dal 12 settembre al 26 ottobre in una delle più antiche città dell’Umbria, la romana Ameria – oggi Amelia, in provincia di Terni – con un calendario che gode della consulenza artistica generale di Peter Stein che si preannuncia quest’anno ancora più ricco di appuntamenti e di ospiti prestigiosi: da Uto Ughi a Bruno Canino, da Maddalena Crippa a Nino Frassica. E poi Claudio Scimone, Salvatore Accardo e molti altri.
Una stagione ricca e coraggiosa che merita, secondo noi, due chiacchere con chi ha avuto il coraggio di organizzarla. Abbiamo voluto quindi parlare con il Dottor Romagnoli, l’appassionata mente ideatrice di questo appuntamento.
Una stagione ricca quanto sfaccettata: avete puntato alle eccellenze….
Abbiamo puntato alle “eccellenze”, perché la gente – cui è quotidianamente propinata una quantità di paccottiglie – non solo nel campo della musica, ma in quello dell’informazione, dell’arte, e via dicendo, è assetata di .qualità. Per questo riteniamo giusto offrire la musica dei grandi compositori nell’interpretazione di violinisti come Accardo e Ughi, di pianisti come Canino, ma anche di una giovane assai brillante come Cristiana Pegoraro. Così, per la lirica, abbiamo scelto un’opera assai popolare e molto giustamente amata come Cavalleria Rusticana, ma anche una splendida “chicca” come lo straordinario Campanello dello speziale di Donizetti, entrambe con interpreti e direttori di grande livello.Così, per il jazz proponiamo quello colto ed elegante di Di Battista, ma anche quello tradizionale e pop di Rik Pellegrino.
Così, per la prosa, abbiamo puntato su una grande e nota attrice come Maddalena Crippa, ma anche su due intelligenti e godibili lavori, scritti e interpretati da giovani speranze della drammaturgia. Per non parlare delle mostre d’arte, dove, accanto ad un’ampia selezione di capolavori grafici dei grandi maestri del Novecento (da Picasso a Guttuso, da Sassu a Tamburi, da Licini a Monachesi) abbiamo spalancato i palazzi storici della città a un gruppo di giovani e già assai note pittrici italiane, a maestri del surrealismo contemporaneo, agli allievi della scuola ternana del bravissimo Sandro Bini.
Investire sulla cultura: più volte sulla nostra rivista abbiamo detto che è un dato sempre più imprescindibile. Sembra che le Istituzioni vi abbiano seguito
Solo un demente ha potuto affermare che “con la cultura non si mangia”. Crediamo al contrario che proprio valorizzando la cultura – e in particolare diffondendo l’amore per il bello ed il sublime attraverso il teatro, la grande musica, l’arte, la letteratura, faremo veramente dell’Italia il paese dove i turisti di tutto il mondo torneranno ad affollarsi e ad investire, contribuendo anche al risveglio della nostra sonnolenta economia. E siamo lieti che le istituzioni abbiano condiviso questa impostazione, dandoci sostegno.
Qual è il vostro sogno? Quali i progetti per il futuro di questo spazio?
Il mio sogno? Che questo Festival acquisti stabilità istituzionale, consenso vasto e convinto e fondi pubblici e privati che ne assicurino la tranquilla prosecuzione, così da dare una svolta al futuro socio-culturale ed economico di questo territorio.
Auguri, di cuore, quindi a questo bell’appuntamento con la cultura e lo spettacolo