Il Mondo Intorno Pensieri

Se vuoi il mio posto prenditi il mio handicap

In principio fu una pagina Facebook nata dalla penna e dalla testa di chi si era stufata di non poter godere dei diritti, sacrosanti, di un genitore di un portatore di handicap.
Primo fra tutti il diritto al parcheggio. Bene impalpabile e preziosissimo per il quale anche la persona più mite oggigiorno sarebbe disposta a gesti inconsulti. Parliamo del 2010. Ora, se l’idea di una campagna di sensibilizzazione sia nata da quella pagina o dalla creatività di qualche copywrite sagace non è dato sapere. Di fatto a partire dal 2011 in Italia sono comparsi simpatici cartelli che recitano “Se vuoi il mio posto prenditi il mio handicap”: a Brescia, in Puglia, a Perugia. Cartelli che non passano inosservati, ti fanno fermare, anche sorridere. Insomma, dimostrano che, la fantasia e la creatività sono quelle che fanno la differenza in tutto, anche nel codice della strada…

Barbara Bianchi

Il parere di Micol May (Il Piccolokkio)

Un cartello che ci dice in modo divertente di lasciare il posto ad uno che ne ha bisogno….trovo questa idea molto innovativa, perché oltre che far sorridere le persone che lo vedono, magari riuscirà anche a lasciare il posto a chi ne ha veramente necessità. Per me dovrebbero mettere cartelli di questo tipo in tutto il mondo, perché alcuni posti ne hanno veramente bisogno. Non parlo solo della gente che non pensa proprio che quello è un parcheggio per disabili, ma anche di quelli che pensano “tanto è per cinque minuti, non importa!”.
Penso poi a chi ha scritto questo cartello (un genio!!!), forse era stufo di queste persone o forse era uno che qualche volta, anche lui, ha parcheggiato in un posto per disabili. Fatto sta che per me che questa idea può, speriamo, rivoluzionare le nostre strade.
Essere disattenti, però, non è solo un problema di parcheggio. Basta vedere il telegiornale e si può notare che capita spessissimo di sentire che qualcuno viene investito da un auto o da un autobus, da qualcuno che andava troppo di fretta….

Quindi, alla fine, è un problema che riguarda un po’ tutti….

Micol May