Amori scomodi: un tema tanto contemporaneo infarcito di pregiudizi tanto antichi. Che cosa volevi che lasciasse questo libro ai tuoi lettori?
Il messaggio che non esiste un amore tanto puro da non rischiare contaminazioni. Che non esiste persona che non possa, o non potrà un domani, innamorarsi senza preavviso di qualcuno, per scoprire che era il momento o la situazione sbagliata. La società contemporanea utilizza nuovi codici per etichettare le relazioni di coppia. C’è ovviamente, rispetto a decenni fa, una maggiore apertura: le coppie di fatto, le convivenze, anche i single che hanno relazioni poco stabili, anche le coppie omosessuali, sono ormai nel quotidiano senza che nessuno se ne meravigli. Simpatizziamo con loro, ne comprendiamo il significato, ne accettiamo, più o meno, le differenti immagini.
Esce io sono l’altra intervista con l’autrice, Anna Crudo
Anna Crudo esce con il suo primo libro dal titolo emblematico di Io sono l’altra (Edizioni Ensemble): undici racconti di amori scomodi. Un libro denso quanto scorrevole: lo leggi tutto d’un fiato alla ricerca, fra i meandri di queste storie, lavicenda che forse è un po’ anche tua, senz’altro di qualcuno che conosci.
Anna, come sei arrivata a maturare l’idea di questi racconti?
Credo sia nato tutto da un rimpianto. Qualcosa che poteva essere ma non è stato, e che mi sono trovata a rielaborare in un breve scritto. Una specie di seduta terapeutica. Alla fine, diciamo così, dalla seduta individuale mi sono ritrovata in una terapia di gruppo! Dove si racconta cosa significa amare qualcuno con poche, a volte zero prospettive di futuro.
Diverso è l’atteggiamento di fronte a sentimenti che ci sfuggono, che non corrispondono alla normalità, come nel caso di una donna o un uomo che si innamorano di qualcuno che non è libero. Ci sembra che stiano solo perdendo tempo. Se soffrono pensiamo che fosse prevedibile. Difficilmente proviamo empatia per loro. In questo caso l’etichetta non mi sembra diversa da quella che è sempre stata. Magari in Occidente non esiste la lapidazione per adulterio, ma conosco poche persone che amino spendere più di cinque minuti a chiedersi se questi “amanti”, donne o uomini che siano, abbiano un cuore e un’anima. Di solito ci si ferma all’imbarazzo. Nessuno ha voglia e tempo di capire che tipo di sentimento esiste tra queste strane, complicate coppie.
Tanto più in questa epoca dove l’unico pudore sembra ormai quello dei sentimenti, anche i più “normali”.
Come avviene per te l’atto creativo, che cosa succede, insomma, che ti porta
a metterti giù e a scrivere?
I miei momenti creativi più interessanti nascono quasi sempre in mezzo alla gente, al traffico, in viaggio. Ma può anche succedermi che un fatto sentito o vissuto scateni il bisogno di mettere insieme le idee.
Poi ci sono luoghi particolari a cui sono legata, dove il fluire dei pensieri è naturale. Uno di questi è la Sardegna, dove il vento riesce sempre a fare piazza pulita di tante tensioni e lascia al loro posto un meravigliato silenzio. In quello trovo sempre qualcosa di bello che vorrei raccontare. E poi ci sono le immagini. Sono una divoratrice di immagini, di dipinti, di foto. E’ una grandissima fonte di ispirazione.
Il prossimo libro nel cassetto?
Lavoro ad un romanzo. Non posso ancora dirne molto, se non che i toni della narrazione sono solari e a tratti comici. Essendo un’esordiente ho ancora la gioia di scrivere per me stessa e di non dover soddisfare richieste precise di stile. Spaziare in ambiti diversi mi diverte e inoltre mi piace l’idea di sfuggire alle etichette.